ALCUNI CENNI CRITICI
GIOVANNI PADOVANI - Giovane Montagna – Sezione di Verona.
L'incisione di Sandro Chinellato oltre che bella è realizzata con abilità e penetrazione psicologica.
Verona, 16.08.1982 Giovanni Padovani
L'incisione di Sandro Chinellato oltre che bella è realizzata con abilità e penetrazione psicologica.
Verona, 16.08.1982 Giovanni Padovani
CARLO POGGI
Un uomo che ama l’arte grafica e che dedica ad essa tutte le sue energie, esprimendo nella delicatezza del segno e nella poesia delle immagini, ciò che un animo inquieto, ma attento, intimamente assapora. Severo con se stesso, giudice spietato delle sue opere, più che delle altrui, sa peraltro gustare in segreto il fascino che quest’arte sublime suscita in chi ne conosce a fondo le tecniche.
La costante ricerca e lo studio delle opere dei grandi maestri, sia del passato che dei nostri giorni, stimolano in Lui il desiderio di un sempre più raffinato lavoro. Il rigore che contraddistingue le sue tecniche, lo sforzo per ottenere sulle lastre ciò che realmente desidera, pur apprezzando le sorprese che ogni morsura può dare all’opera, tendono ad evitare tutto ciò che nell’arte incisoria, può essere casuale.
Mestre, 7.12.1984 Carlo Poggi
Un uomo che ama l’arte grafica e che dedica ad essa tutte le sue energie, esprimendo nella delicatezza del segno e nella poesia delle immagini, ciò che un animo inquieto, ma attento, intimamente assapora. Severo con se stesso, giudice spietato delle sue opere, più che delle altrui, sa peraltro gustare in segreto il fascino che quest’arte sublime suscita in chi ne conosce a fondo le tecniche.
La costante ricerca e lo studio delle opere dei grandi maestri, sia del passato che dei nostri giorni, stimolano in Lui il desiderio di un sempre più raffinato lavoro. Il rigore che contraddistingue le sue tecniche, lo sforzo per ottenere sulle lastre ciò che realmente desidera, pur apprezzando le sorprese che ogni morsura può dare all’opera, tendono ad evitare tutto ciò che nell’arte incisoria, può essere casuale.
Mestre, 7.12.1984 Carlo Poggi
SERGIO GENTILINI
Sandro Chinellato nelle sue incisioni ci presenta la Chiesa di San Rocchetto resa con grande perizia e con trepido amore, dei fiori sulla finestra, e un cesto con frutta e girasoli colti non come “natura morta” ma come “silent life” all’inglese, “vita silente” di palpitante bellezza; opere di grande poesia e composizione tecnica colte con particolare commozione .
Roveredo in Piano, 27.12.1992 Sergio Gentilini
L’incisione “Cesta di frutta” dell’83, tiratura a 20 esemplari, è resa con grande perizia e di gradevole atmosfera.
Altre due notevoli incisioni “Treviso, il canale dei Buranelli” e “Alberi di bosco” ritratti nel momento invernale di anni fa, dove le chiome degli alberi sembrano invitare a un viaggio verso l’alto, verso cieli tersi e puliti – autore di notevole rilievo.
Roveredo in Piano, 26.12.1993 Sergio Gentilini
Sandro Chinellato nelle sue incisioni ci presenta la Chiesa di San Rocchetto resa con grande perizia e con trepido amore, dei fiori sulla finestra, e un cesto con frutta e girasoli colti non come “natura morta” ma come “silent life” all’inglese, “vita silente” di palpitante bellezza; opere di grande poesia e composizione tecnica colte con particolare commozione .
Roveredo in Piano, 27.12.1992 Sergio Gentilini
L’incisione “Cesta di frutta” dell’83, tiratura a 20 esemplari, è resa con grande perizia e di gradevole atmosfera.
Altre due notevoli incisioni “Treviso, il canale dei Buranelli” e “Alberi di bosco” ritratti nel momento invernale di anni fa, dove le chiome degli alberi sembrano invitare a un viaggio verso l’alto, verso cieli tersi e puliti – autore di notevole rilievo.
Roveredo in Piano, 26.12.1993 Sergio Gentilini
MARCO PELLEGRINI
Sandro Chinellato ha iniziato a dipingere già dal 1962. Da autodidatta seguendo il filone figurativo ha continuato a dipingere fino al 1974, poi impegni di lavoro lo hanno costretto a sospendere l’attività sino a un “fatidico 1981”. Fatidico perché è stato l’anno che, casualmente, gli ha fatto incontrare il Prof. Valentino De Nardo e frequentando il suo Studio poté acquisire le prime nozioni dell’arte Incisoria. Fu una scoperta che lo catturò immediatamente.
Con caparbietà ha intrapreso questa strada irta di ostacoli; anche di natura tecnica: infatti per produrre un’incisione è necessaria una varietà di “attrezzi” (la lastra, le punte d’acciaio, gli acidi, la piastra elettrica, il torchio a stella, le carte speciali adatte per l’incisione, gli inchiostri) e questo è solo un piccolo elenco di quanto necessita all’incisore. Già tutto questo, molto spesso, fa demordere gli aspiranti incisori a proseguire per questa strada.
Diversamente da altri Paesi, specialmente Paesi Nordici e dell’Est, dove l’incisione rappresenta una forma artistica di “notevole spessore”, in Italia l’incisione, ancora ai giorni nostri, non è patrimonio di un vasto pubblico ma rimane ristretto ad un “limitato bacino” di estimatori dell’arte figurativa.
Sandro Chinellato però, non rinnegando il suo primo amore “la pittura” vuole con le sue esposizioni di grafica, stabilire un contatto con il pubblico per cercare di contribuire a questa opera di divulgazione. Ecco allora che l’amante dell’arte, quando comincia a comprendere le difficoltà e a capire anche sommariamente i vari processi produttivi dell’incisione, molto spesso, inizia ad assaporarne la bellezza. Il periodo – tra il 1981 e il 1995 – è stato, con l’incisione, denso di soddisfazioni, innanzitutto personali e in seguito arricchite dal consenso ricevuto dal pubblico e da vari concorsi Nazionali e Internazionali di Grafica. Poi i sempre più pressanti impegni di lavoro lo hanno costretto a rallentare l’attività incisoria, che attualmente sta cercando di riprendere con fervore e passione inalterati. L’incisione non è soltanto la raffigurazione di un’idea, bensì è un miscuglio tra lavoro artigianale e artistico, ecco perché Sandro Chinellato è rimasto affascinato da questa nobile arte. L’opera grafica di Sandro Chinellato fa immergere lo spettatore in una atmosfera d’altri tempi. Egli, con la sua sapiente interpretazione si propone di illustrare piccoli “angoli di Paradiso del nostro territorio”. Cercate, per un attimo, di immaginare la sensazione che si può provare quando si ha, davanti, una lastra “vergine”. Un supporto “freddo”, liscio come uno specchio e pensare che da quel supporto deve nascere un’”emozione”. E’ assai intuitivo pensare che ciò che può spingere un visitatore, seppur occasionale, ad ammirare un’opera d’arte è rappresentata dall’”emozione” che questa potrebbe manifestarsi nel suo intimo. Se questo accade, allora l’opera ammirata ha raggiunto il primario scopo che l’artista si proponeva di trasmettere, esulando da meri interessi economici che la stessa potrebbe procurare.
Nel tentativo, assai arduo, di comprendere un’opera, possiamo immaginare che tutto abbia inizio allorquando un’idea rapisce l’intelletto dell’artista per poi prendere lentamente forma nella tela del dipinto o nella lastra incisoria attraverso una miscela quasi alchimistica che lega indissolubilmente il fervore, la passione e l’originalità interpretativa che solo l’artista possiede.
Sandro Chinellato incide spesso le sue lastre “en plein air” e ciò, negli anni, gli ha permesso di acquisire una pregevole e sapiente conoscenza del panorama locale con la moltitudine di particolarità e unicità che la Marca Trevigiana sa offrire. Il segno che Sandro Chinellato ripone sulla lastra, assume una varietà di effetti che fanno nascere dei sapienti contrasti di luci soffuse, attraverso delicate tonalità di neri e grigi che affiorano dalle innumerevoli e brevi immersioni nell’acido nitrico. Le sue acqueforti sono frutto di un lavoro di cesello ottenuto con diverse riprese nella fase incisoria e su alcune incisioni, il lavoro all’acquaforte viene arricchito con altre tecniche, quali ad esempio la puntasecca, l’acquatinta e l’acidatura diretta. L’artista predilige dar corpo all’opera in modo completo ovvero occupandosi in prima persona di tutte le fasi che sono richieste, dal taglio della lastra alla stampa.
Treviso, 6 dicembre 2014 Marco Pellegrini
Sandro Chinellato ha iniziato a dipingere già dal 1962. Da autodidatta seguendo il filone figurativo ha continuato a dipingere fino al 1974, poi impegni di lavoro lo hanno costretto a sospendere l’attività sino a un “fatidico 1981”. Fatidico perché è stato l’anno che, casualmente, gli ha fatto incontrare il Prof. Valentino De Nardo e frequentando il suo Studio poté acquisire le prime nozioni dell’arte Incisoria. Fu una scoperta che lo catturò immediatamente.
Con caparbietà ha intrapreso questa strada irta di ostacoli; anche di natura tecnica: infatti per produrre un’incisione è necessaria una varietà di “attrezzi” (la lastra, le punte d’acciaio, gli acidi, la piastra elettrica, il torchio a stella, le carte speciali adatte per l’incisione, gli inchiostri) e questo è solo un piccolo elenco di quanto necessita all’incisore. Già tutto questo, molto spesso, fa demordere gli aspiranti incisori a proseguire per questa strada.
Diversamente da altri Paesi, specialmente Paesi Nordici e dell’Est, dove l’incisione rappresenta una forma artistica di “notevole spessore”, in Italia l’incisione, ancora ai giorni nostri, non è patrimonio di un vasto pubblico ma rimane ristretto ad un “limitato bacino” di estimatori dell’arte figurativa.
Sandro Chinellato però, non rinnegando il suo primo amore “la pittura” vuole con le sue esposizioni di grafica, stabilire un contatto con il pubblico per cercare di contribuire a questa opera di divulgazione. Ecco allora che l’amante dell’arte, quando comincia a comprendere le difficoltà e a capire anche sommariamente i vari processi produttivi dell’incisione, molto spesso, inizia ad assaporarne la bellezza. Il periodo – tra il 1981 e il 1995 – è stato, con l’incisione, denso di soddisfazioni, innanzitutto personali e in seguito arricchite dal consenso ricevuto dal pubblico e da vari concorsi Nazionali e Internazionali di Grafica. Poi i sempre più pressanti impegni di lavoro lo hanno costretto a rallentare l’attività incisoria, che attualmente sta cercando di riprendere con fervore e passione inalterati. L’incisione non è soltanto la raffigurazione di un’idea, bensì è un miscuglio tra lavoro artigianale e artistico, ecco perché Sandro Chinellato è rimasto affascinato da questa nobile arte. L’opera grafica di Sandro Chinellato fa immergere lo spettatore in una atmosfera d’altri tempi. Egli, con la sua sapiente interpretazione si propone di illustrare piccoli “angoli di Paradiso del nostro territorio”. Cercate, per un attimo, di immaginare la sensazione che si può provare quando si ha, davanti, una lastra “vergine”. Un supporto “freddo”, liscio come uno specchio e pensare che da quel supporto deve nascere un’”emozione”. E’ assai intuitivo pensare che ciò che può spingere un visitatore, seppur occasionale, ad ammirare un’opera d’arte è rappresentata dall’”emozione” che questa potrebbe manifestarsi nel suo intimo. Se questo accade, allora l’opera ammirata ha raggiunto il primario scopo che l’artista si proponeva di trasmettere, esulando da meri interessi economici che la stessa potrebbe procurare.
Nel tentativo, assai arduo, di comprendere un’opera, possiamo immaginare che tutto abbia inizio allorquando un’idea rapisce l’intelletto dell’artista per poi prendere lentamente forma nella tela del dipinto o nella lastra incisoria attraverso una miscela quasi alchimistica che lega indissolubilmente il fervore, la passione e l’originalità interpretativa che solo l’artista possiede.
Sandro Chinellato incide spesso le sue lastre “en plein air” e ciò, negli anni, gli ha permesso di acquisire una pregevole e sapiente conoscenza del panorama locale con la moltitudine di particolarità e unicità che la Marca Trevigiana sa offrire. Il segno che Sandro Chinellato ripone sulla lastra, assume una varietà di effetti che fanno nascere dei sapienti contrasti di luci soffuse, attraverso delicate tonalità di neri e grigi che affiorano dalle innumerevoli e brevi immersioni nell’acido nitrico. Le sue acqueforti sono frutto di un lavoro di cesello ottenuto con diverse riprese nella fase incisoria e su alcune incisioni, il lavoro all’acquaforte viene arricchito con altre tecniche, quali ad esempio la puntasecca, l’acquatinta e l’acidatura diretta. L’artista predilige dar corpo all’opera in modo completo ovvero occupandosi in prima persona di tutte le fasi che sono richieste, dal taglio della lastra alla stampa.
Treviso, 6 dicembre 2014 Marco Pellegrini
VESNA MARIA BROCCA
Il contributo che l’artista Sandro Chinellato, moglianese di nascita ma coneglianese di adozione, continua a dare all’arte incisoria è a dir poco straordinario. Le sue incisioni sono prese a modello da chiunque desideri avvicinarsi a quest’arte dove la precisione e l’infinita cura dei particolari millimetrico la fanno da padrone. Il Maestro Chinellato, grazie alle sue stampe d’arte a cui si sommano pregevoli dipinti, è un Artista che sta scrivendo la storia dell’arte contemporanea. E’ un cronista del paesaggio che cambia, è un testimone che “fotografa” non soltanto gli scorci più suggestivi della sua amata Marca Trevigiana ma sconfina ovunque la Natura attiri la sua attenzione, lasciando così ai posteri un dono della straordinaria bellezza del mondo che solo l’occhio attento di un Artista sa cogliere e la mano ferma di un grande Maestro sa trasformare in opera d’arte.
Follina, 12 dicembre 2015 Vesna Maria Brocca
Il contributo che l’artista Sandro Chinellato, moglianese di nascita ma coneglianese di adozione, continua a dare all’arte incisoria è a dir poco straordinario. Le sue incisioni sono prese a modello da chiunque desideri avvicinarsi a quest’arte dove la precisione e l’infinita cura dei particolari millimetrico la fanno da padrone. Il Maestro Chinellato, grazie alle sue stampe d’arte a cui si sommano pregevoli dipinti, è un Artista che sta scrivendo la storia dell’arte contemporanea. E’ un cronista del paesaggio che cambia, è un testimone che “fotografa” non soltanto gli scorci più suggestivi della sua amata Marca Trevigiana ma sconfina ovunque la Natura attiri la sua attenzione, lasciando così ai posteri un dono della straordinaria bellezza del mondo che solo l’occhio attento di un Artista sa cogliere e la mano ferma di un grande Maestro sa trasformare in opera d’arte.
Follina, 12 dicembre 2015 Vesna Maria Brocca
PAOLA ALESSANDRA VACALEBRE
Nel corso del XVIII secolo e per tutti i secoli successivi i maggiori artisti hanno riversato parte del loro genio creativo nella pratica incisoria raggiungendo risultati in nulla inferiori alla pittura e al disegno, pensiamo alle biografie artistiche dei nostri Canaletto, Tiepolo, Piranesi dove l'acquaforte e tutta la letteratura dell’ars incisoria, rappresentava un mezzo espressivo totale, del tutto autonomo.
L'incisione appare così nel suo autentico significato e cioè un’ intuizione poetica veicolata dalla forza del segno e da una notevole perizia artigiana.
Ed eccoci di fronte all’opera di Sandro Chinellato, un artista compiuto che nel suo absoluto rigore nello studio e nel rispetto della regola, delle tecniche, non ha però mai rinunciato alla libertà dell’espressione artistica raccontata con una sempre compostezza segnica, con equilibrio cromatico sia nelle nature che negli "interni" e con una acuta profondità prospettica quando la visione scenica è più ampia. L’incisione è disegno che si fa con strumenti diversi dalla matita ma che in forza di tecniche precise e antiche -come la puntasecca, l'acquatinta l’acquaforte-, permette di ottenere una vasta gamma di risultati: trasferire sulla lastra lucida come uno specchio anziché sul foglio, una emozione provata, una idea o un paesaggio conduce l’artista a “guardare” in modo diverso la realtà ed è qui che Sandro Chinellato apre la sua sensibilità alla natura, alle vedute, ai preziosi scorci veneti dove riposano la tradizione, il ricordo, la bellezza paesaggistica. Segni, graffiati, stemperamenti, morsure, incisioni, tutto si muove all’interno di uno scavo poetico del paesaggio trevigiano che rivive così in modo inusuale nelle opere di Chinellato attraverso quella tecnica fatta di infiniti segmenti più o meno piccoli, ravvicinati, più o meno scavati dall’acido fino a comprendere tutti i toni dei grigi racchiusi tra il bianco luminoso dato dalla assenza assoluta di pigmento e il nero intenso dell’inchiostro che si raccoglie quasi compatto sulla carta. Questa è la maestria di Sandro Chinellato: un segno profondo e asciutto come la suggestione della terra veneta tra un vigneto e un giardino; un casolare e un interno contadino. Le incisioni di Chinellato si presentano come un susseguirsi di poesie iconiche nell’orizzonte di un unico racconto grafico flagrante di sensazioni, di emozioni, intriso di affetti, di figure e nel contempo si svelano con la sensibilità di un’alchimia prima su una lastra di rame e poi su un foglio di carta umida. La tecnica incisoria di Chinellato ci sorprende perché è ricca di sfumature complesse, intime, materiche fino a porsi nell’opera finale, come poetica della ricerca di un sublime psicologico.
Vittorio Veneto, 19 gennaio 2017 Paola Alessandra Vacalebre
Nel corso del XVIII secolo e per tutti i secoli successivi i maggiori artisti hanno riversato parte del loro genio creativo nella pratica incisoria raggiungendo risultati in nulla inferiori alla pittura e al disegno, pensiamo alle biografie artistiche dei nostri Canaletto, Tiepolo, Piranesi dove l'acquaforte e tutta la letteratura dell’ars incisoria, rappresentava un mezzo espressivo totale, del tutto autonomo.
L'incisione appare così nel suo autentico significato e cioè un’ intuizione poetica veicolata dalla forza del segno e da una notevole perizia artigiana.
Ed eccoci di fronte all’opera di Sandro Chinellato, un artista compiuto che nel suo absoluto rigore nello studio e nel rispetto della regola, delle tecniche, non ha però mai rinunciato alla libertà dell’espressione artistica raccontata con una sempre compostezza segnica, con equilibrio cromatico sia nelle nature che negli "interni" e con una acuta profondità prospettica quando la visione scenica è più ampia. L’incisione è disegno che si fa con strumenti diversi dalla matita ma che in forza di tecniche precise e antiche -come la puntasecca, l'acquatinta l’acquaforte-, permette di ottenere una vasta gamma di risultati: trasferire sulla lastra lucida come uno specchio anziché sul foglio, una emozione provata, una idea o un paesaggio conduce l’artista a “guardare” in modo diverso la realtà ed è qui che Sandro Chinellato apre la sua sensibilità alla natura, alle vedute, ai preziosi scorci veneti dove riposano la tradizione, il ricordo, la bellezza paesaggistica. Segni, graffiati, stemperamenti, morsure, incisioni, tutto si muove all’interno di uno scavo poetico del paesaggio trevigiano che rivive così in modo inusuale nelle opere di Chinellato attraverso quella tecnica fatta di infiniti segmenti più o meno piccoli, ravvicinati, più o meno scavati dall’acido fino a comprendere tutti i toni dei grigi racchiusi tra il bianco luminoso dato dalla assenza assoluta di pigmento e il nero intenso dell’inchiostro che si raccoglie quasi compatto sulla carta. Questa è la maestria di Sandro Chinellato: un segno profondo e asciutto come la suggestione della terra veneta tra un vigneto e un giardino; un casolare e un interno contadino. Le incisioni di Chinellato si presentano come un susseguirsi di poesie iconiche nell’orizzonte di un unico racconto grafico flagrante di sensazioni, di emozioni, intriso di affetti, di figure e nel contempo si svelano con la sensibilità di un’alchimia prima su una lastra di rame e poi su un foglio di carta umida. La tecnica incisoria di Chinellato ci sorprende perché è ricca di sfumature complesse, intime, materiche fino a porsi nell’opera finale, come poetica della ricerca di un sublime psicologico.
Vittorio Veneto, 19 gennaio 2017 Paola Alessandra Vacalebre
FAUSTO POLITINO
Cominciamo dai paesaggi urbani. Quelli che Chinellato conosce a fondo. I luoghi di appartenenza perché ci vive, come a Conegliano, o perché li visita spesso come quelli di Treviso. Se li guardiamo noi, non riusciamo a distinguerli. Accompagnano la nostra quotidianità ma è come se non ce ne ricordassimo. Non riusciamo a scorgerne più le bellezze ormai storicizzate. L’incanto che nascondono. Non così per Sandro Chinellato che espone le sue incisioni a Mogliano nell’Abbazia di Santa Maria Assunta. Da tempo domina con notevole tecnica gli attrezzi necessari per creare le sue opere: la lastra, le punte d’acciaio, gli acidi, il torchio, gli inchiostri. Il suo sguardo allora cattura il silenzio ovattato, l’ombra che si dilata sul percorso di Via XX Settembre a Conegliano. Bellissimi gli scorci graffiati dal tempo e i rami scheletrici degli alberi che si rispecchiano nell’acqua del Canale dei Buranelli a Treviso. Chinellato è stato definito “cronista del paesaggio”. Attenzione però a non considerare le sue opere fredde trasposizioni di ciò che vede, sulla lastra. Nella scelta del soggetto si sente sempre che qualcosa l’ha coinvolto emotivamente e culturalmente.
La Tribuna di Treviso - 17 settembre 2017 Fausto Politino
Cominciamo dai paesaggi urbani. Quelli che Chinellato conosce a fondo. I luoghi di appartenenza perché ci vive, come a Conegliano, o perché li visita spesso come quelli di Treviso. Se li guardiamo noi, non riusciamo a distinguerli. Accompagnano la nostra quotidianità ma è come se non ce ne ricordassimo. Non riusciamo a scorgerne più le bellezze ormai storicizzate. L’incanto che nascondono. Non così per Sandro Chinellato che espone le sue incisioni a Mogliano nell’Abbazia di Santa Maria Assunta. Da tempo domina con notevole tecnica gli attrezzi necessari per creare le sue opere: la lastra, le punte d’acciaio, gli acidi, il torchio, gli inchiostri. Il suo sguardo allora cattura il silenzio ovattato, l’ombra che si dilata sul percorso di Via XX Settembre a Conegliano. Bellissimi gli scorci graffiati dal tempo e i rami scheletrici degli alberi che si rispecchiano nell’acqua del Canale dei Buranelli a Treviso. Chinellato è stato definito “cronista del paesaggio”. Attenzione però a non considerare le sue opere fredde trasposizioni di ciò che vede, sulla lastra. Nella scelta del soggetto si sente sempre che qualcosa l’ha coinvolto emotivamente e culturalmente.
La Tribuna di Treviso - 17 settembre 2017 Fausto Politino
ANGELO De' GIUDICI
Caro Sandro, mi ha fatto molto piacere di essermi avvicinato alla tua arte e di aver goduto delle piacevoli emozioni che essa ha prodotto dentro di me. Non immaginavo che tu fossi arrivato a tale livello sia di creatività che di tecnica. Hai sfruttato bene il talento che hai ricevuto e sono convinto che per te sia fondamentale la soddisfazione di poterti esprimere in un’opera d’arte e di riuscire a comunicare al pubblico la visione del tuo mondo interiore.
L’arte è Vita.
Qualcuno diceva che essa è la manifestazione sintetica di un pensiero forte. Ciascuno può cercare di dare una definizione di arte, ma la vecchiaia mi lascia sconcertato: più avanza e più mi convince che la Vita, come l‘arte, sono misteriose e non sanno rispondere a molti perché. Ciascuno giudica un’opera d’arte secondo la propria sensibilità e la fa rinascere una volta di più. Bravo Sandro. Il dono che hai ricevuto e che condividi col tuo prossimo ti fa onore perché partecipi un sogno, delle emozioni: la Vita.
Mestre, 23 settembre 2017 Angelo dé Giudici
Caro Sandro, mi ha fatto molto piacere di essermi avvicinato alla tua arte e di aver goduto delle piacevoli emozioni che essa ha prodotto dentro di me. Non immaginavo che tu fossi arrivato a tale livello sia di creatività che di tecnica. Hai sfruttato bene il talento che hai ricevuto e sono convinto che per te sia fondamentale la soddisfazione di poterti esprimere in un’opera d’arte e di riuscire a comunicare al pubblico la visione del tuo mondo interiore.
L’arte è Vita.
Qualcuno diceva che essa è la manifestazione sintetica di un pensiero forte. Ciascuno può cercare di dare una definizione di arte, ma la vecchiaia mi lascia sconcertato: più avanza e più mi convince che la Vita, come l‘arte, sono misteriose e non sanno rispondere a molti perché. Ciascuno giudica un’opera d’arte secondo la propria sensibilità e la fa rinascere una volta di più. Bravo Sandro. Il dono che hai ricevuto e che condividi col tuo prossimo ti fa onore perché partecipi un sogno, delle emozioni: la Vita.
Mestre, 23 settembre 2017 Angelo dé Giudici
GIANNI SOLENI
Sandro Chinellato, ovvero l'arte dell'incisione
Sono oltre 35 anni che Sandro Chinellato, dirigente e poi consulente d'azienda, socio del Gruppo Imprenditori e Dirigenti Seniores, pratica l'arte dell'incisione. Dal lontano 1981 ha prodotto diverse decine, meglio dire centinaia, di opere con le diverse tecniche calcografiche delle quali nel tempo si è impadronito: dal 'bulino" (usata tra gli altri da Pollaiolo, Mantegna, Jacopo dei Barbari solo per citare alcuni nomi), alla "acquaforte" (come a dire Albrecht Dürer), alla "acquatinta", fino alla "vernice molle" ed alla 'puntasecca" per finire alla "mezzatinta Grande attenzione e pazienza, prolungata concentrazione, assoluta conoscenza e padronanza del mezzo (è praticamente proibito sbagliare, l'errore spesso non si può correggere) sono le caratteristiche indispensabili per raggiungere grandi risultati come nel caso del nostro collega.
Nelle sue opere segue le precise regole stabilite nelle convenzioni internazionali che tutelano l'originalità dell'incisione, permettendogli di partecipare a rassegne nazionali e internazionali. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private in Italia ed all'Estero ed appaiono sui principali cataloghi del settore.
Da anni Chinellato è anche Docente di Tecniche dell’incisione, potendo così trasmettere ai giovani il suo amore e la sua conoscenza di questa tecnica artistica.
Dirigenti Nordest, n. 3-4, marzo-aprile 2017, Venezia Gianni Soleni
Sandro Chinellato, ovvero l'arte dell'incisione
Sono oltre 35 anni che Sandro Chinellato, dirigente e poi consulente d'azienda, socio del Gruppo Imprenditori e Dirigenti Seniores, pratica l'arte dell'incisione. Dal lontano 1981 ha prodotto diverse decine, meglio dire centinaia, di opere con le diverse tecniche calcografiche delle quali nel tempo si è impadronito: dal 'bulino" (usata tra gli altri da Pollaiolo, Mantegna, Jacopo dei Barbari solo per citare alcuni nomi), alla "acquaforte" (come a dire Albrecht Dürer), alla "acquatinta", fino alla "vernice molle" ed alla 'puntasecca" per finire alla "mezzatinta Grande attenzione e pazienza, prolungata concentrazione, assoluta conoscenza e padronanza del mezzo (è praticamente proibito sbagliare, l'errore spesso non si può correggere) sono le caratteristiche indispensabili per raggiungere grandi risultati come nel caso del nostro collega.
Nelle sue opere segue le precise regole stabilite nelle convenzioni internazionali che tutelano l'originalità dell'incisione, permettendogli di partecipare a rassegne nazionali e internazionali. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private in Italia ed all'Estero ed appaiono sui principali cataloghi del settore.
Da anni Chinellato è anche Docente di Tecniche dell’incisione, potendo così trasmettere ai giovani il suo amore e la sua conoscenza di questa tecnica artistica.
Dirigenti Nordest, n. 3-4, marzo-aprile 2017, Venezia Gianni Soleni
MARTIN RIENZNER
Con grande piacere, nella mia veste di sindaco di Dobbiaco, ho potuto inaugurare il 10.07.2021 presso la Galleria Artcafè, l’esposizione dedicata alle tue incisioni.
Per tutta l’estate i tuoi lavori sono stati ammirati sia dai numerosi turisti che ci hanno visitato quest’anno, che dai nostri concittadini che frequentano il luogo e tante sono state le parole di apprezzamento. Le tue rappresentazioni dei luoghi caratteristici di Dobbiaco come le Tre Cime di Lavaredo, la Chiesa Barocca, il Castel Herbstenburg e l’Imperatore Massimiliano dimostrano quanto Dobbiaco ti stia a cuore. Anche le altre opere esposte dimostrano la grande simbiosi che si è venuta a creare tra la tua persona e l’ambiente che ci circonda.
Puoi essere orgoglioso delle tue opere cosi come lo siamo noi di aver avuto la possibilità di ammirarle a Dobbiaco e per questo ti porgo i miei più sentiti ringraziamenti.
In amicizia
Dobbiaco, 4 settembre 2021 Il sindaco di Dobbiaco
Martin Rienzner
Con grande piacere, nella mia veste di sindaco di Dobbiaco, ho potuto inaugurare il 10.07.2021 presso la Galleria Artcafè, l’esposizione dedicata alle tue incisioni.
Per tutta l’estate i tuoi lavori sono stati ammirati sia dai numerosi turisti che ci hanno visitato quest’anno, che dai nostri concittadini che frequentano il luogo e tante sono state le parole di apprezzamento. Le tue rappresentazioni dei luoghi caratteristici di Dobbiaco come le Tre Cime di Lavaredo, la Chiesa Barocca, il Castel Herbstenburg e l’Imperatore Massimiliano dimostrano quanto Dobbiaco ti stia a cuore. Anche le altre opere esposte dimostrano la grande simbiosi che si è venuta a creare tra la tua persona e l’ambiente che ci circonda.
Puoi essere orgoglioso delle tue opere cosi come lo siamo noi di aver avuto la possibilità di ammirarle a Dobbiaco e per questo ti porgo i miei più sentiti ringraziamenti.
In amicizia
Dobbiaco, 4 settembre 2021 Il sindaco di Dobbiaco
Martin Rienzner
GIANNI SOLENI
Avevamo presentato Sandro Chinellato, già dirigente, consulente aziendale e socio del Gruppo Imprenditori e Dirigenti Seniores di Confindustria Veezia e Rovigo, nel “lontano” numero di marzo-aprile 2017 della rivista. Oggi riprendiamo con piacere il discorso dopo la sua partecipazione ad alcune recenti manifestazioni internazionali di notevole interesse. Parliamo della “6th Tokyo International Mini Print triennal 2018” in Giappone e della “X° edizione della Mostra Internazionale di Ex libris e piccole Grafiche” svoltasi nella città polacca di Olesnica, situata nel voivodato della Bassa Slesia a poca distanza da Breslavia. Per quest’ultima, in particolare, la copertina del catalogo e il manifesto della mostra riportavano l’incisione dell’amico Sandro rappresentata a lato e intitolata “La Bicicletta”.
Questa la sua poetica descrizione dell’opera: “THE BIKE: La mia prima bicicletta, anno 1961, era una "Bianchi" di colore azzurro. Un po' come il primo giorno di scuola, il primo bacio, anche la prima bicicletta è una di quelle "prime volte" che segnano uno dei momenti chiave legati alla faticosa conquista dell'indipendenza e della libertà.”
Ricordiamo che Sandro fin da giovanissimo si è dedicato alla pittura e si è “convertito” all’attività di incisore fin dal 1981, dopo aver appreso i primi rudimenti della calcografia ed averne sperimentate le varie tecniche. Da allora ha partecipato a numerose rassegne nazionali ed internazionali di grafica e ha allestito mostre personali di incisione e di pittura. La sua attività è stata pubblicata in importanti riviste e cataloghi d’arte specializzata. Sue opere sono presenti in musei in Italia e all’Estero, dal Giappone agli USA, dalla Russia all’Argentina solo per citare alcuni dei Paesi. Congratulazioni, Sandro!
Dirigenti Nordest, n. 7-8-9 settembre 2021, pag. 21, Venezia Gianni Soleni
Avevamo presentato Sandro Chinellato, già dirigente, consulente aziendale e socio del Gruppo Imprenditori e Dirigenti Seniores di Confindustria Veezia e Rovigo, nel “lontano” numero di marzo-aprile 2017 della rivista. Oggi riprendiamo con piacere il discorso dopo la sua partecipazione ad alcune recenti manifestazioni internazionali di notevole interesse. Parliamo della “6th Tokyo International Mini Print triennal 2018” in Giappone e della “X° edizione della Mostra Internazionale di Ex libris e piccole Grafiche” svoltasi nella città polacca di Olesnica, situata nel voivodato della Bassa Slesia a poca distanza da Breslavia. Per quest’ultima, in particolare, la copertina del catalogo e il manifesto della mostra riportavano l’incisione dell’amico Sandro rappresentata a lato e intitolata “La Bicicletta”.
Questa la sua poetica descrizione dell’opera: “THE BIKE: La mia prima bicicletta, anno 1961, era una "Bianchi" di colore azzurro. Un po' come il primo giorno di scuola, il primo bacio, anche la prima bicicletta è una di quelle "prime volte" che segnano uno dei momenti chiave legati alla faticosa conquista dell'indipendenza e della libertà.”
Ricordiamo che Sandro fin da giovanissimo si è dedicato alla pittura e si è “convertito” all’attività di incisore fin dal 1981, dopo aver appreso i primi rudimenti della calcografia ed averne sperimentate le varie tecniche. Da allora ha partecipato a numerose rassegne nazionali ed internazionali di grafica e ha allestito mostre personali di incisione e di pittura. La sua attività è stata pubblicata in importanti riviste e cataloghi d’arte specializzata. Sue opere sono presenti in musei in Italia e all’Estero, dal Giappone agli USA, dalla Russia all’Argentina solo per citare alcuni dei Paesi. Congratulazioni, Sandro!
Dirigenti Nordest, n. 7-8-9 settembre 2021, pag. 21, Venezia Gianni Soleni
SERGIO PASINI
Ciò che ho potuto notare nell'arte di Sandro Chinellato, artista trevigiano classe 1948, è che nella maggior parte delle sue opere (incisioni – calcografia) riguardanti rigorosamente la sua terra, esposte alla galleria Artcafè di Dobbiaco (BZ), come i dettagli dei suoi “scorci” che pur essendo logicamente bianco e nero, riflettono il calore della terra natia tanto da sembrare a colori.
La precisione nei particolari e nelle finiture fanno rivivere il momento e l’atmosfera del luogo, nonché, entrare in comunicazione con l’animo dell’artista, in tutto il suo pensiero formativo della giovinezza (voglia di evasione ed irrequietezza), alla maturità (precisione e pacatezza). Praticamente dall’istituto d’arte ad oggi.
Nella mostra di Dobbiaco ho potuto constatare come il mondo delle incisioni e del cesello siano sempre una delle comunicazioni visive più efficaci e che crei le maggiori suggestioni ed il maggior impatto tra l’osservatore ed il soggetto rappresentato.
La critica, tra i soci del nostro circolo, può solo essere positiva. Un augurio di rivedere il signor Chinellato in future esposizioni nei nostri paraggi.
Casteldarne-Dobbiaco, 12 ottobre 2021 Sergio Pasini, pittore
Ciò che ho potuto notare nell'arte di Sandro Chinellato, artista trevigiano classe 1948, è che nella maggior parte delle sue opere (incisioni – calcografia) riguardanti rigorosamente la sua terra, esposte alla galleria Artcafè di Dobbiaco (BZ), come i dettagli dei suoi “scorci” che pur essendo logicamente bianco e nero, riflettono il calore della terra natia tanto da sembrare a colori.
La precisione nei particolari e nelle finiture fanno rivivere il momento e l’atmosfera del luogo, nonché, entrare in comunicazione con l’animo dell’artista, in tutto il suo pensiero formativo della giovinezza (voglia di evasione ed irrequietezza), alla maturità (precisione e pacatezza). Praticamente dall’istituto d’arte ad oggi.
Nella mostra di Dobbiaco ho potuto constatare come il mondo delle incisioni e del cesello siano sempre una delle comunicazioni visive più efficaci e che crei le maggiori suggestioni ed il maggior impatto tra l’osservatore ed il soggetto rappresentato.
La critica, tra i soci del nostro circolo, può solo essere positiva. Un augurio di rivedere il signor Chinellato in future esposizioni nei nostri paraggi.
Casteldarne-Dobbiaco, 12 ottobre 2021 Sergio Pasini, pittore
Il Gazzettino - 8 settembre 2019